Il Rapporto 2019 della Fipe fa il punto sul mondo della ristorazione italiana e sulle prospettive economiche e occupazionali. Nel 2019, sono state censite ben 336mila nuove imprese sul territorio nazionale. Il settore traina la filiera dell’agroalimentare e soprattutto l’occupazione. A fare da contraltare a questo risultato lusinghiero è però il dato in base al quale troppi esercenti abbassano le serrande dopo poco tempo. Dopo un anno, è il 25% dei ristoranti a chiudere, dopo 3 anni un ristorante su due, mentre dopo 5 anni le chiusure riguardano il 57% delle imprese.
Lo studio evidenzia anche in base a quali indicatori i clienti italiani orientano i propri consumi e le preferenze nella ristorazione. Il territorio, la sostenibilità e anche un buon prezzo sono i tre elementi più importanti nella scelta dell’esercizio. Inoltre, in 10 anni, la spesa per mangiare fuori casa è aumentata di 4,9 miliardi.
Il comparto della ristorazione, inoltre, rappresenta, in base ai dati diffusi da Fipe, un vero e proprio traino della filiera agroalimentare made in Italy e dei livelli occupazionali. Il settore infatti acquista nel complesso prodotti alimentari per un totale di 20 miliardi di euro, con un valore aggiunto superiore ai 46 miliardi, il 34% del valore complessivo dell’intera filiera. Un altro aspetto molto importante è quello relativo agli sbocchi occupazionali: sono 1,2 milioni gli addetti nel settore della ristorazione. Di questi il 52% è donna. Molti anche gli under 30. La crescita dell’occupazione negli ultimi 10 anni è stata del 20%, anche se rispetto al 2018 il dato rimane stabile.
Tra gli intervistati, il 62,5% cena fuori almeno una volta al mese. La pizza è la scelta più gettonata. Secondo una ricerca che Deliveroo ha commissionato alla Doxa, quella tradizionale – margherita o marinara – vince sulla gourmet. La pizza è la più amata dalle donne (47%) e dai millennials (25-34 anni) con il 60% delle preferenze. La Confederazione Nazionale dell’Artigianato (Cna) ricorda che il comparto registra un fatturato annuale di 15 miliardi e un movimento economico superiore ai 30 miliardi. Le imprese del settore coinvolte sono centotrentamila. Gli addetti a tempo pieno centomila (200 mila nei fine settimana).Dai dati elaborati dalla Cna emerge che tra il 2015 e il 2019 le imprese con attività di pizzeria sono cresciute da 125.300 a 127 mila.
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